Fringe benefit e cultura cashless: un’opportunità di crescita REWRITE&REPUBLISH
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I fringe benefit sono uno strumento di welfare messo a disposizione dalle aziende ai lavoratori. Sono buoni acquisto utilizzabili per spesa, carburante, shopping ed elettrodomestici disponibili in forma cartacea o elettronica.
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I fringe benefit sono uno strumento di welfare messo a disposizione dalle aziende ai lavoratori. Sono buoni acquisto utilizzabili per spesa, carburante, shopping ed elettrodomestici disponibili in forma cartacea o elettronica.
I Fringe Benefit sono il benefit aziendale più richiesto (lo domandano il 36% dei lavoratori) e portano benefici a tutto il sistema.
- Aziende: hanno a disposizione uno strumento esente da IRPEF e addizionali comunali e regionali, flessibile e adatto sia alla distribuzione sulle piattaforme di welfare aziendale sia per l’erogazione diretta con accordo unilaterale con il singolo lavoratore.
- Famiglie: ottengono sostegno al potere d’acquisto.
- Territorio: sono un incentivo ai consumi in diversi settori, dall’elettronica alla casa, dall’abbigliamento alla salute.
Il mercato dei fringe benefit è molto ampio e ad alto potenziale. Le aziende possono erogarli sia all’interno di un piano di welfare, sia con accordi unilaterali.
- 20% Fringe Benefit erogati tramite piattaforme di welfare aziendale.
- 80% Fringe Benefit erogati con accordi unilaterali tra aziende e lavoratori, esterni ai contratti territoriali e nazionali e indipendenti dal coinvolgimento dei sindacati.
Il 2020 è stato caratterizzato dall’emergenza COVID-19. Il decreto, approvato dal Consiglio dei Ministri in data 8 agosto 2020, ha portato il limite per la detassazione di beni e servizi riconosciuti ai lavoratori dipendenti a €516,46. Una misura straordinaria e limitata all’anno 2020 per agevolare la concessione di buoni spesa e per incentivare i consumi nel periodo di crisi generata dalla pandemia.
La misura ha favorito l’emissione di circa 200 milioni di buoni acquisto nel 2020, +30% rispetto al 2019, dopo un calo drastico nei primi mesi della pandemia.


Il raddoppio della soglia di esenzione fiscale per i fringe benefit a 516,46€ ha portato a importanti effetti positivi. Mantenere questo tetto di esenzione porterebbe benefici alle famiglie e all’economia del Paese.
Le famiglie avrebbero a disposizione uno strumento a supporto dei consumi, soprattutto nei settori interessati dai cambiamenti resi necessari dal COVID-19: elettronica, farmaceutica, arredo, ecc.
Secondo le stime di The European House – Ambrosetti, questa misura permetterebbe di:
- recuperare da 1,6 a 2,5 miliardi di Euro di consumi aggiuntivi
- generare un impatto sui volumi IVA aggiuntivi recuperabili compresi tra i 346 e 547 milioni di Euro in un anno.
Consumi attivabili dai fringe benefit:


Totale consumi attivabili attraverso l’utilizzo di fringe benefit in epoca COVID-19 nei 3 scenari (miliardi di Euro), 2020.
- Scenario di sviluppo – importo medio dei buoni spesa pari a 380 Euro;
- Scenario di sviluppo accelerato – uso nel 100% dei casi all’importo massimo possibile di 516,46 Euro.
La pandemia ha generato una crisi economica che probabilmente porterà a una forte riduzione dei premi di produttività. Si è anche registrato il record storico del numero di dipendenti in attesa del rinnovo contrattuale (circa 8 dipendenti su 10 ad agosto 2020).
In questo scenario i fringe benefit hanno un doppio vantaggio:
- Sono una soluzione efficace e a costi ridotti per le aziende (in quanto esenti da IRPEF e addizionali comunali e regionali) per premiare i dipendenti e uno strumento utile a rafforzare il potere contrattuale dei dipendenti.
- Sono propedeutici ai “nuovi” e più comuni bisogni di spesa delle famiglie italiane durante e dopo l’epoca COVID-19: la spesa alimentare, l’acquisto di strumenti utili alla didattica a distanza e allo smart working, l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e prodotti per la sanificazione e la spesa in carburante per gli spostamenti con mezzi privati.