Sapevi che anche il rimborso del mutuo può diventare un benefit? Questo perché il piano di welfare aziendale può prevedere che il dipendente utilizzi il suo credito per richiedere il rimborso degli interessi del mutuo stipulato con la sua banca.
Il rimborso può essere chiesto sugli interessi passivi nel caso di:
- mutuo per acquisto, costruzione o ristrutturazione prima casa;
- mutuo per acquisto, costruzione o ristrutturazione seconda casa.
Se il mutuo è cointestato, la quota di interessi passivi che viene rimborsata è quella relativa al dipendente. Capiamo meglio come funziona il rimborso in questo articolo.
Il rimborso degli interessi passivi del mutuo tramite il welfare aziendale ha come riferimento l’articolo 51, comma 4, lettera b del TUIR, che individua un regime di particolare favore per la concessione di finanziamenti, prestiti, mutui ai propri dipendenti.
La normativa stabilisce che “la determinazione del valore normale di mutui e prestiti si assume il 50% della differenza tra l’importo degli interessi calcolati al tasso ufficiale di sconto (TUS) vigente al termine di ciascun anno e l’importo degli interessi calcolato al tasso applicato sugli stessi”.
Questa normativa è stata in seguito integrata con la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate del 28 maggio 2010 n. 46/E, con cui, tra l’altro, si concede piena libertà ai dipendenti nella scelta dell’istituto di credito a patto di rispettare alcuni requisiti fondamentali per la richiesta e l’erogazione del rimborso.
Quali sono dunque i vantaggi del rimborso degli interessi sul mutuo? In alternativa al rimborso, il dipendente può scegliere di detrarre gli interessi del mutuo dalla dichiarazione dei redditi.
Ti ricordiamo che l’entità della detrazione IRPEF per le spese e per gli oneri detraibili accessori per acquisto, costruzione o ristrutturazione prima casa e seconda casa è pari al 19% di quanto pagato nell’anno per gli interessi passivi, per un importo massimo di 4.000 euro.
Mentre, usufruendo del credito welfare, il rimborso è pari al 100% della quota degli interessi passivi per cui può essere richiesto.
Usufruendo di questo benefit si ottiene dunque un vantaggio concreto in termini di risparmio fiscale rispetto alla sola detrazione fiscale IRPEF. E il vantaggio fiscale è anche per l’azienda.
Ma c’è una precisazione da fare: il rimborso degli interessi tramite welfare non prevede oneri fiscali con il TUR, ovvero il Tasso Ufficiale di Riferimento che la Banca Centrale Europea comunica ogni anno, pari a zero.
La normativa fiscale prevede, nel caso di TUR in cui il valore superi i 516,46 euro – soglia di esenzione fiscale decisa a seguito del raddoppio dei fringe benefit – tutto faccia reddito. Cosa significa? Che il dipendente paga le tasse su tutto l’importo e non solo sulla parte eccedente il limite del fringe benefit.
Per comprendere meglio come funziona il rimborso degli interessi passivi tramite welfare ti facciamo un esempio concreto.
Poniamo il caso di un dipendente abbia un credito welfare di 500 euro e una quota di interessi passivi del mutuo da pagare di 1000 euro. Il dipendente può richiedere il rimborso della quota utilizzando la totalità del suo credito welfare, ovvero 500 euro. Sui quali, in questo caso, essendo sotto la soglia sopra citata, non paga le tasse.
La parte restante del mutuo, ovvero 500 euro, può essere portata in detrazione, ottenendo un rimborso del 19%, ovvero 95 euro.
I vantaggi sono diversi: aiutando il dipendente la tua azienda risulterà molto attenta alle spese che questo deve sostenere e in particolare per un bene prezioso come la propria abitazione, specie nel caso della prima casa.
Inoltre, in ottica di employer branding, essere un’impresa che offre il rimborso degli interessi passivi del mutuo la renderà ancora più “attraente” come posto dove voler lavorare. Andando così a intercettare i migliori talenti.
Infine, in ottica di employee retention, ossia del trattenere i lavoratori che valgono, tale tipo di welfare darà sicuramente un importante contributo a far sì che il dipendente resti.
Come gestire al meglio il welfare aziendale?