Il welfare aziendale per la scuola: un investimento conveniente per imprese e dipendenti

Dal bonus asilo a quello per l’acquisto di libri scolastici, dalla retta dell’università fino a corsi formativi professionali, il welfare aziendale può essere un ottimo supporto per i dipendenti con figli per quanto riguarda le spese legate all’istruzione. E questo dai primissimi anni di vita fino al momento che precede l’ingresso nel mercato del lavoro.
Sono infatti diverse le soluzioni che le imprese possono adottare per aiutare i lavoratori nelle spese scolastiche: rimborsi o fornitura diretta tramite buoni acquisto per comprare libri o tablet, per esempio. Che, tra l’altro, sono diventati fondamentali in questo periodo di DaD, didattica a distanza, o DDI, didattica digitale integrata.
Vediamo come nel dettaglio la tua azienda può agire per dare il suo contributo all’istruzione dei figli dei dipendenti.
A regolare il welfare aziendale per le spese legate alla scuola è il TUIR (Testo Unico delle Imposte dei Redditi), con il comma 2, lettera f-bis che parla di spese sostenute dal dipendente in favore dei suoi familiari che abbiano appunto finalità di istruzione.
In questa spesa rientrano nel welfare aziendale, grazie alla risoluzione 326 dell’Agenzia delle Entrate del 1997, anche le borse di studio così come i libri di testo, i corsi di lingua, le rette scolastiche per istituti di ogni ordine e grado (dall’asilo nido ai master universitari).
La Circolare del Ministero delle Finanze n. 238/E del 22 dicembre 2000 ammette come destinatari dei servizi ex art. 51 TUIR i familiari ivi indicati «indipendentemente dalla condizione di familiare fiscalmente a carico, di convivenza con il dipendente e di percezione di assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’autorità giudiziaria», pronunciamento ripreso successivamente anche dall’Agenzia delle Entrate nella Circolare n.28 del 15 giugno del 2016.
Anche le ultime leggi di Bilancio hanno favorito i benefit aziendali dedicati all’istruzione dei figli a tutti i livelli: dalle scuole materne fino al master post laurea. Rientrano nella stessa categoria anche i viaggi studio all’estero.
Se consideriamo, dunque che i costi per l’istruzione di un figlio ammontano a oltre 1.000 euro all’anno di media, è chiaro come, prima ancora che un investimento, il welfare aziendale speso nell’istruzione dei figli sia un risparmio per i dipendenti.
Convenienza che si nota anche studiando l’aspetto normativo. Nel caso di premio aziendale il dipendente può scegliere se ricevere il riconoscimento in denaro o in benefit.
Fino a 3.000 euroviene applicata una tassazione sostitutiva al 10%, in caso di erogazione sancita da un accordo sindacale e legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza o innovazione.
Ma se il tuo dipendente sceglie di destinare tale somma a misure di welfare aziendale l’esenzione fiscale è completa sia per lui che per la tua azienda. E tra queste rientrano proprio quelle che riguardano l’istruzione dei figli.
Questo significa che i 3000 di un eventuale premio di risultato saranno in questo caso netti, ossia esentasse e che il tuo dipendente potrà spenderli per la retta dell’asilo, pagare l’università e così via.
L’azienda può dunque proporre soluzioni defiscalizzate e il dipendente, attraverso la piattaforma di welfare, come per esempio Easy Welfare di Edenred, può utilizzare un voucher e scegliere tra gli operatori e servizi messi a disposizione. E questo senza anticipare denaro e in base alle modalità di fruizione previste del proprio piano di welfare aziendale.
Rientrano in questo anche i prodotti tecnologici, come tablet, computer, ma anche cuffie o altro che servono per la didattica a distanza dei figli, di tutte l’età, e che possono essere acquistati tramite i Ticket Compliments®.
Una soluzione, quella dei Ticket Compliments®, 100% deducibile: la tua azienda recupera l’intero importo sostenuto per l’acquisto dei buoni e, come dicevamo, è spendibile per l’intera somma.
Considera dunque che con questa modalità il tuo dipendente può scegliere se usare questo voucher per comprare dei libri o acquistare un computer. O altro purché legato ovviamente alle spese scolastiche dei figli. E questo garantisce una totale versatilità.
Un altro modo per sostenere l’istruzione dei figli dei dipendenti tramite il welfare aziendale è il rimborso di quanto speso in precedenza per libri, retta scolastica e così via. Questo, se appunto c’è già un pieno di welfare attivo che include tali misure, può avvenire presentando le ricevute di pagamento, anche tramite la piattaforma.
Se non hai ancora un piano welfare e stai decidendo di attivarlo, puoi comunque rimborsare le spese sostenute in precedenza dal dipendente. Lo precisa la Circolare 5/E del 29 marzo 2018, purché tali spese non siano state detratte nelle dichiarazioni dei redditi dei dipendenti.
Il welfare aziendale destinato all’istruzione dei figli può essere dunque un buon modo per un’azienda che vuole puntare al benessere dei propri dipendenti e aumentare la considerazione sia da parte del lavoratore stesso che di tutta la famiglia. E questo perché grazie all’azienda in cui il genitore è occupato, un figlio può pagarsi l’università o un master di specializzazione.
Tutto questo per la tua azienda ha una ricaduta anche per l’employee retention, ossia per trattenere le persone valide e far sì che non si guardino intorno alla ricerca di un nuovo lavoro. E siano sempre più contente di lavorare nella tua impresa. Inoltre queste erogazioni sono scevre di costi aggiuntivi lato azienda, non essendo assoggettate alla contribuzione.
E lato dipendenti perché tale tipo di welfare è conveniente? Per vari motivi.
Innanzitutto perché se è vero che i dipendenti potrebbero detrarre una quota delle spese per l’istruzione portandole in dichiarazione dei redditi, devono comunque attendere l’anno successivo a quando hanno fatto la spesa. E, anche in questo caso, è possibile recuperare solo una parte della spesa sostenuta (detrazione del 19% fino a un massimale differente per ogni tipologia di scuola definito ogni anno dal Legislatore).
Infine un suggerimento: cerca di far conoscere i benefit che offri ai dipendenti sia in sede di colloquio con un nuovo candidato, che molto prima, quando sei alla ricerca di nuovo personale e stai lavorando di employer branding.
Far sapere, tramite il sito e i social media, per esempio, che i nuovi assunti potranno usufruire di un piano di welfare aziendale che copre anche le spese scolastiche è un buon modo per rendere la tua azienda sempre più attraente agli occhi dei possibili candidati. In particolare genitori con figli o che hanno intenzione di averne.