Welfare aziendale
28 Feb 2020

Regione Lombardia, prima in Italia per le sue politiche di Welfare Aziendale

Regione Lombardia, prima in Italia per le sue politiche di Welfare Aziendale

La Lombardia, la regione più ricca d’Italia e una delle più ricche d’Europa, si conferma terra del welfare aziendale. Se in Italia misure di sostegno ai dipendenti sono previste in tre accordi aziendali su dieci, in Lombardia la diffusione del welfare in azienda è doppia: lo prevedono sei accordi su dieci.

Il dato emerge dal primo Osservatorio sul welfare aziendale promosso dal centro studi di Assolombarda. L’associazione degli imprenditori lombardi da un anno collabora con nove operatori del settore, come Edenred,  con l’obiettivo di monitorare il fenomeno in forte crescita del welfare in azienda.

La scarsità di dati sul welfare

Nonostante l’espansione delle misure a sostegno dei dipendenti da parte delle imprese, sono ancora scarsi i dati precisi sull’esperienza italiana. «Sulla spesa previdenziale volontaria, ad esempio, i dati risalgono al 2013 e per l’Italia registrano un valore pro-capite di 231 dollari, in aumento del +45% rispetto ai 159$ del 1990 (valori a prezzi costanti 2010)» spiega l’Osservatorio. Il centro studi di Assolombarda tenta quindi di colmare questa lacuna informativa.

Per valutare la diffusione del welfare, l’Osservatorio Welfare Assolombarda analizza i contratti aziendali e territoriali che prevedono premi di produttività depositati presso il ministero del Lavoro (depositarli è necessario per ottenere la detassazione). A dicembre 2017 quegli accordi erano 28.515, più che raddoppiati in un anno e mezzo, di cui 15.639 ancora attivi. In 5.236 accordi, cioè nel 33,5% dei casi dei contratti attivi, sono previste misure di welfare aziendale.

Che cosa prevedono gli accordi sul welfare

Il 62% degli accordi della sola Lombardia, che riguardano 32mila lavoratori, prevede welfare aziendale. L’analisi dell’Osservatorio mostra anche come si traduce in pratica il welfare nelle aziende lombarde. Il 43% degli accordi che prevedono il welfare offrono la possibilità di convertire in welfare parte del premio di risultato. Il 31% degli accordi prevede invece un importo fisso destinato al welfare, cifre comprese tra i 289 e i 436 euro all’anno. Il 26% degli accordi prevede sia un importo fisso che la possibilità di conversione in welfare del premio di risultato.

Le misure di welfare più presenti negli accordi lombardi sono quelle che favoriscono scuola e istruzione (88% dei casi), cultura e attività ricreative (86%), assistenza (85%), previdenza (81%) e mobilità (79%).
Le misure che l’Osservatorio indica come “presenze frequenti” sono invece:

  • ristorazione (58%);
  • fringe benefit (55%);
  • assistenza sanitaria (53%);
  • mutui e finanziamenti (43%);
  • assicurazioni (32%);
  • orari di lavoro (21%);
  • ferie e i permessi (20%);
  • maternità (9%);
  • servizi di pubblica utilità (8%).