Welfare aziendale
28 Feb 2020
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Auto aziendale ad uso promiscuo: vantaggi e tassazione per dipendenti e azienda

La macchina aziendale è un benefit molto apprezzato dai dipendenti. Ma come funziona l'uso promiscuo e quali sono i vantaggi per azienda e lavoratori? Le risposte nell'articolo
Autore
Team Edenred

Uno dei fringe benefit più popolari tra i dipendenti italiani è l’auto aziendale a uso promiscuo. Si parla di uso promiscuo perché questo benefit aziendale “mescola” (in latino promiscuus deriva da miscere, cioè mischiare) l’uso personale e quello lavorativo dell’auto.

Che la macchina aziendale sia molto apprezzata è facile da intuire e il motivo è semplice: il dipendente ha a disposizione un’automobile – utilizzabile sia per lavoro che per la vita privata – senza doverne sostenere né i costi di acquisizione (acquisto diretto, noleggio o canone di leasing), né quelli di gestione (come l’assicurazione, il bollo auto, la manutenzione e, in alcuni casi, anche il carburante perché in possesso dei buoni carburante).

Queste spese restano a carico dell’impresa che concede questa soluzione di welfare aziendale in cambio di importanti agevolazioni. Anche per il dipendente la convenienza è evidente, ma non si tratta comunque di un vantaggio del tutto gratuito.

Come stabilito dall’Art. 51, T.U.I.R. (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), anche il benefit aziendale dell’auto a uso promiscuo contribuisce a determinare il reddito di un dipendente, che quindi deve pagarci le tasse. La tassazione dell’auto aziendale a uso promiscuo è forfettaria e importanti novità sono state introdotte dall’ultima Legge di Bilancio.

Per calcolare il reddito imponibile che deriva dall’uso dell’auto ci si basa sulle tabelle chilometriche dell’Aci: è considerato reddito del dipendente il 30% del costo che deriva dal percorrere 15mila chilometri in un anno con quel determinato tipo di automobile.

Su queste tabelle, pubblicate in Gazzetta Ufficiale entro il 31 dicembre di ogni anno, sono indicati i valori per tutte le vetture sul mercato, suddivise a seconda della tipologia, della motorizzazione e dell’essere o meno in produzione.

Da sapere che questa percentuale è valida solo per i contratti stipulati fino al 30 giugno 2020. A partire dall’1 luglio, come previsto dalla Legge di Bilancio 2020, la tassazione forfettaria delle auto a uso promiscuo è inversamente proporzionale al livello di inquinamento dell’automobile.

In merito c’è stato anche un chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate che, con la Risoluzione 46/E del 2020, ha specificato come la data dell’1 luglio 2020 vale sia per quanto riguarda l’immatricolazione delle auto che per la stipula del contratto.