Welfare aziendale
11 Dic 2020
| 3'

Il ticket welfare per le spese mediche: ecco perché conviene

Autore
Team Edenred
ticket welfare spese mediche

Non tutti i contributi che i dipendenti o i datori di lavoro versano alle casse sanitarie si possono dedurre dal reddito.

Nella Circolare numero 5 del 29 marzo 2018, in cui si specifica come vanno interpretate le norme su premi di risultato e welfare aziendale, l’Agenzia delle Entrate dedica un paragrafo al caso del trattamento fiscale da applicare ai contributi versati agli enti sanitari. Un paragrafo che aiuta a capire meglio come funziona il rimborso delle spese mediche per il dipendente.

Nell’articolo 51 del TUIR (Testo Unico Imposte sui Redditi), infatti, viene chiaramente detto che i contributi di assistenza sanitaria versati o dall’impresa o dal dipendente, in base ad accordi aziendali o contratti nazionali, non concorrono alla formazione del reddito imponibile.

< class="Edenred__textBlock--title ede--color mb-2"> Come funziona il rimborso delle spese mediche per il dipendente

Questo significa che vanno a ridurre l’ammontare su cui si calcola l’Irpef per un massimo di 3.615,20 euro all’anno. Pertanto, il rimborso diretto da parte del datore di lavoro per le spese mediche al dipendente, a meno che non vada su casse sanitarie previo versamento delle quote, concorre al reddito, come ha anche precisato l’Agenzia delle Entrate con l’interpello 258 del 2019.

< class="Edenred__textBlock--title ede--color mb-2"> Agevolazioni fiscali e rimborsi sanitari nel welfare aziendale

Nel mondo del welfare aziendale si parla spesso del cosiddetto zainetto sanitario, creato per far sì che tutti i dipendenti possano davvero usufruire dell’agevolazione fiscale. 

Come funziona lo zainetto sanitario? L’azienda versa una certa cifra all’ente sanitario che non concorre alla formazione del reddito del dipendente. 

Per l’Agenzia delle Entrate questa modalità presenta, però, degli elementi da rivedere. Secondo il fisco, lo scopo del legislatore è agevolare il versamento di contributi indirizzati a casse mutualistiche, cioè quelle in cui ognuno contribuisce in base al proprio reddito ma tutti hanno diritto alle medesime prestazioni e agli stessi rimborsi.

Il funzionamento delle casse in cui ognuno riceve i rimborsi in base a quanto versato solleva invece “perplessità” tra i tecnici del fisco, al punto che, avverte l’Agenzia, la deduzione fiscale prevista dall’articolo 51 del Tuir non può essere applicata ai contributi versati alle casse non mutualistiche.

Chi è iscritto a enti sanitari di questo tipo non può quindi sottrarre dall’imponibile Irpef quanto versato all’ente sanitario, ma deve limitarsi a detrarre dall’Irpef le spese che rimangono a suo carico una volta ottenuti i rimborsi.

< class="Edenred__textBlock--title ede--color mb-2"> Ticket Welfare Edenred e rimborsi per pagare le spese sanitarie

L’Agenzia non tocca, però, in alcun modo i pacchetti di welfare aziendale che includono ticket utilizzabili per pagare direttamente le spese sanitarie, come ad esempio il voucher Ticket Welfare di Edenred.

Su queste soluzioni permane, infatti, il vantaggio welfare della totale defiscalizzazione e decontribuzione prevista per il welfare aziendale, anche per le cifre spese ad esempio in visite e prestazioni mediche. Senza i limiti per deduzioni o detrazioni previsti per i contributi versati alle casse sanitarie.

L’altra soluzione che puoi proporre al tuo dipendente per la gestione delle sue spese mediche è quella dei rimborsi.
Tramite il conto welfare, infatti, si possono richiedere i rimborsi per le spese mediche non coperte dai piani sanitari che il tuo dipendente ha già. Per fare qualche esempio: visite mediche specialistiche, interventi odontoiatrici, visite fisioterapiche e così via. Con il Conto Welfare questo varrà per il tuo dipendente ma anche per la sua famiglia.

< class="Edenred__textBlock--title ede--color mb-2"> La Cassa Easy Welfare per i rimborsi delle spese mediche

Il dipendente potrà effettuare un versamento alla Cassa Easy Welfare. Potrà scegliere l’importo da versare una volta sola per l’anno in corso e indicare per quali servizi lo sta richiedendo. 

Può fare questo in 2 momenti ben precisi dell’anno: nel periodo che va dall’1 gennaio al 30 giugno o nel periodo dall’1 luglio al 31 ottobre. Una volta scelto, l’importo non sarà più modificabile. Il versamento dunque dà al dipendente diritto ad avere prestazioni sanitarie, tra cui anche i rimborsi delle spese mediche. Un modo sicuramente facile e intuitivo per recuperare tutto o parte di quello che speso per la sua salute.