Welfare aziendale
2 Feb 2021
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Come funzionano i rimborsi per i servizi del welfare aziendale

Spese mediche, spese scolastiche, assistenza ai familiari, trasporto pubblico e mutui: sono questi i motivi per cui un dipendente può chiedere un rimborso. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e come richiederlo.
Autore
Team Edenred
rimborsi welfare aziendale

All’interno dei piani di welfare aziendale, come indicato dall’art. 51 del TUIR (testo unico sulle imposte sui redditi) sono previsti i rimborsi di alcune tipologie di spese sostenute dal dipendente. Questo purché l’azienda le abbia preventivamente autorizzate e purché rientrino nel credito di welfare messo a disposizione del lavoratore. 

Ma quali sono queste spese per le quali è previsto il rimborso? Sono le spese di istruzione e formazione dei figli, le spese di assistenza ai propri familiari e quelle per l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico.

Molti piani welfare, inoltre, prevedono la possibilità di effettuare versamenti a casse sanitarie che permettono di rimborsare alcune spese legate alla salute. Ma non finisce qui: la normativa prevede anche l’abbattimento del tasso d’interesse dei mutui attraverso il rimborso contestuale all’addebito in conto corrente della quota di interessi passivi.

Vediamo come funziona per ogni tipologia di servizio.

< class="Edenred__textBlock--title ede--color mb-2"> Rimborsi welfare per spese mediche

Nell’ambito della sanità e previo versamento alla cassa sanitaria, sono rimborsabili le visite specialistiche, gli esami diagnostici, le cure dentarie, il day hospital e così via. 

Non solo le spese mediche del dipendente, si possono portare a rimborso anche quelle dei suoi familiari: coniuge, figli, genitori, generi/nuore, suoceri/suocere. fratelli/sorelle. Questo è possibile anche se i familiari non sono conviventi e fiscalmente a carico.

< class="Edenred__textBlock--title ede--color mb-2"> Rimborsi welfare per le spese scolastiche

Possono essere rimborsate anche le spese per l’istruzione e la formazione dei figli.
Per fare qualche esempio: le tasse per l’iscrizione dei figli all’asilo nido così come per la scuola dell’infanzia (materna) oltre che per l’iscrizione nelle scuole primarie e secondarie di ogni ordine e grado (vale a dire medie e superiori). Queste possono essere pubbliche, private, paritarie purché legalmente riconosciute. Sia in Italia che all’estero. 

Ancora: possono essere rimborsate le tasse universitarie, i libri di testo, l’iscrizione a soggiorni per i centri estivi o invernali, corsi di lingua e tanto altro.

I rimborsi sono possibili se le spese riguardano familiari del dipendente indicati nell’art. 12 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi: qui oltre ai figli troviamo anche il coniuge e altri familiari quali genitori, generi/nuore, suoceri/suocere, fratelli/sorelle (anche se non conviventi e non fiscalmente a carico).

< class="Edenred__textBlock--title ede--color mb-2"> Rimborsi welfare per assistenza ai familiari

Questo tipo di rimborsi riguarda, invece, le spese che i dipendenti sostengono per i loro familiari anziani (con un’età superiore a 75 anni in questo caso) o non autosufficienti. Possono riguardare il coniuge, genitori, generi/nuore, suoceri/suocere, fratelli/sorelle (anche se non conviventi e non fiscalmente a carico).

Di quali spese si tratta? Per esempio quelle per i/le badanti, così come per infermieri e altro personale che si sta prendendo cura o si è preso cura dei familiari del dipendente. Ma anche le rette di permanenza in strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie, oltre che i babysitter.

< class="Edenred__textBlock--title ede--color mb-2"> Rimborsi welfare per il trasporto pubblico

Si tratta di rimborsare le spese che riguardano l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico locale, regionale e interregionale. 

A differenza degli altri servizi di cui ti abbiamo appena parlato, in questo caso il dipendente può portare a rimborso anche spese che lo riguardano direttamente. Oltre che per sé, anche per i familiari come coniuge, genitori, generi/nuore. suoceri/suocere, fratelli/sorelle purché siano fiscalmente a carico.

< class="Edenred__textBlock--title ede--color mb-2"> Rimborsi welfare per i mutui

Per quanto riguarda i rimborsi welfare per i mutui, si tratta di restituire la quota di interessi passivi. Il beneficiario, in questo caso, è solo il dipendente. Se il mutuo è cointestato, verrà riconosciuta solo la parte che di interessi che riguarda il dipendente.

 
 

Da sapere: il rimborso riguarda gli interessi passivo sia per acquisto, costruzione o ristrutturazione della prima casa che della seconda.

< class="Edenred__textBlock--title ede--color mb-2"> Come avviene il rimborso

Perché la richiesta di rimborso vada a buon fine, la spesa deve essere stata sostenuta esclusivamente dal dipendente, titolare del credito welfare. 

La richiesta può essere fatta direttamente dalle piattaforme welfare – come per esempio è Easy Welfare Edenred – all’interno delle quali il lavoratore può caricare i giustificativi, ricevute, scontrini delle spese sostenute.

Una volta che la sua richiesta di rimborso sarà stata verificata, il dipendente riceverà la somma di denaro il mese successivo direttamente in busta paga o sul conto corrente, ovviamente senza alcuna tassazione.