Welfare aziendale
7 Giu 2021
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Novità CCNL Metalmeccanici 2021: Il welfare aziendale diventa strutturale

Confermata la quota prevista per i flexible benefit per il CCNL di settore che sarà valido fino al 30 giugno 2024. Ecco le principali novità per il welfare dei metalmeccanici
Autore
Team Edenred
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Per il welfare dei metalmeccanici ci sono buone notizie, nonostante le trattative per il nuovo CCNL del settore siano state lunghe e difficili. Alla fine l’accordo c’è stato, il 5 febbraio 2021, ed è stato sottoscritto da Federmeccanica, Assistal con Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil.

Il rinnovo CCNL metalmeccanici è dunque stato approvato e il nuovo contratto, secondo l’ipotesi di accordo, sarà applicato per il periodo che va dal 5 febbraio 2021 al 30 giugno 2024.

E cosa cambia per quel che riguarda il welfare dei metalmeccanici? Quali sono le principali novità?
Vediamo i contenuti dell’accordo.

< class="Edenred__textBlock--title ede--color mb-2"> I flexible benefit per i metalmeccanici sono confermati

La prima novità, o meglio conferma, riguarda i flexible benefit per i metalmeccanici: il milione e mezzo dei lavoratori del settore riceverà 200 euro all’anno che potrà spendere per beni e servizi secondo quanto previsto dal contratto.

Le aziende che applicano il CCNL per l’industria metalmeccanica dovranno, dunque, nel mese di giugno di ogni anno, da qui al 2024, mettere a disposizione dei lavoratori questi strumenti di welfare.

I lavoratori, dal canto loro, potranno utilizzarli entro il 31 maggio dell’anno successivo.

Quello dei flexible benefit per i metalmeccanici è, peraltro, una conferma importante visto che nel 2016 è stato il primo tra i CCNL a considerare un intervento in ambito welfare. Con il rinnovo per il prossimo triennio il welfare per i metalmeccanici diventa strutturale.

Ma per quali lavoratori sono previsti i flexible benefit? Ecco chi ne ha diritto:

  • chi ha un contratto a tempo indeterminato, incluso l’apprendistato
  • chi ha un contratto a tempo determinato, purché abbia maturato almeno 3 mesi, anche non consecutivi, di anzianità di servizio nel corso di ciascun anno (1° gennaio-31 dicembre).
 
 

I flexible benefit dipendono dunque dalla tipologia di contratto mentre sono indipendenti dai livelli del CCNL metalmeccanici.

Con il rinnovo del CCNL va da sé che si conclude il regime di ultrattività, che consisteva nel fatto che il contratto avesse gli stessi effetti definite dalle norme contrattuali nonostante fosse scaduto.

Infatti, come riporta la circolare di Federmeccanica n. 07/2020 del 10 febbraio 2020, tutte le novità introdotte con il precedente rinnovo mantenevano la loro validità, incluso l’importo relativo ai servizi welfare.

Con l’attuale rinnovo il regime di ultrattività non ha più ragione di esistere.

L’accordo di rinnovo firmato per i metalmeccanici mette in luce la natura mutualistica e sociale del welfare aziendale e sottolinea come sia sempre più parte integrante della retribuzione ed elemento essenziale nelle prestazioni del rapporto di lavoro.

< class="Edenred__textBlock--title ede--color mb-2"> Altre importanti novità del rinnovo CCNL metalmeccanici

Non riguardano strettamente il welfare, ma il rinnovo del CCNL prevede l’aumento salariale dei minimi contrattuali da 100 a 112 euro.

Inoltre si punterà sempre più sulla formazione, l’alfabetizzazione digitale e sul valorizzare la professionalità con 9 livelli di inquadramento ricompresi in quattro campi di responsabilità di ruolo.

< class="Edenred__textBlock--title ede--color mb-2"> Accordo Unionmeccanica-Confapi: 200 euro per i flexible benefit

Buone notizie anche per il rinnovo del CCNL Unionmeccanica-Confapi che il 26 maggio del 2021 ha visto sottoscrivere l’ipotesi di accordo per il trienno 2021-2024.

Le novità in questo caso per  i lavoratori e le lavoratrici addetti alla piccola e media industria metalmeccanica privata, orafa e installazione impianti sono diverse e riguardano gli aumenti salariali, il welfare e la sanità integrativa.

Lato welfare aziendale, è stata innalzata la quota prevista per i flexible benefit che passerà da 150 euro a 200 euro. A partire dal settembre 2022 e fino al 2024, i dipendenti avranno la possibilità di usufruire dei servizi di welfare messi dall’azienda fino al 31 dicembre di ogni anno. 

Come si legge, poi, sul comunicato stampa del sindacato, gli interventi in ambito welfare non finiscono qui. Il rinnovo del contratto prevede anche l‘aumento per la previdenza integrativa del contributo aziendale da gennaio 2022, dal 1,6% al 2%. Inoltre, per gli under 35 è previsto un versamento aggiuntivo di 120 euro a carico dell’azienda.

Quanto ai congedi parentali retribuiti, da contratto sono previsti 3 giorni annui per malattia dei figli con età non superiore ai tre anni.

< class="Edenred__textBlock--title ede--color mb-2"> Sostenere i dipendenti con flexible benefit e fringe benefit

Al di là del rinnovo del contratto CCNL, l’offerta di benefit a disposizione del dipendente, lo ricordiamo, può essere varia.

A partire dai buoni acquisto per spesa, shopping e carburante (fringe benefit) fino al rimborso per le spese di istruzione, assistenza familiari o trasporto pubblico e ai voucher per i servizi come formazione, tempo libero e salute (flexible benefit).

Si tratta di servizi per la persona e la propria famiglia che mirano a offrire il benessere al lavoro ma non solo, anche nella vita privata.

La sfida oggi è fornire ai dipendenti strumenti capaci di sostenerne il potere d’acquisto e le necessità familiari, soprattutto alla luce del periodo di emergenza sanitaria ed economica.

L’inserimento strutturale di misure di welfare nella contrattazione collettiva è la risposta per vincere questa sfida puntando sul benessere dei dipendenti con impatti sulla loro produttività e risultati positivi per la società.

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